Il Cinipide del Castagno: una avversità a livello mondiale.
Il Cinipide del Castagno (Dryocosmus kuriphilus Yasumatsu) è un piccolo insetto imenottero di colore nero lungo circa 2 mm con zampe brunastre, originario della Cina è stato introdotto fortuitamente in Italia in provincia di Cuneo, intorno al 2002.
Da allora si è diffuso velocemente in tutte le regioni d’Italia, Francia, Slovenia e Svizzera in cui è presente il castagno sia esso europeo o ibrido euro-giapponese.
Ogni femmina può deporre fino a 150 uova e attacca solamente il castagno. Compie una sola generazione all’anno e si riproduce per partenogenesi. Le femmine, dipendendo dal clima e dalla latitudine, sfarfallano tra giugno, luglio e inizio agosto e vanno ad ovideporre nelle gemme presenti sulla pianta nelle quali si sviluppa il cosidetto primo stadio larvale che consentirà al Cinipide di passare l’autunno e l’inverno. Fino a questo momento la presenza delle larve nelle gemme è completamente asintomatica. A primavera, alla ripresa vegetativa, la presenza delle larve causa la reazione delle pianta con la formazione delle Galle.
Le galle sono ingrossamenti di forma più o meno tondeggiante che si formano in primavera nel giro di 2-3 settimane localizzate sui germogli, sulle foglie, sugli amenti della pianta. Gli attacchi possono interessare fino all’ 80% delle gemme e causare un arresto dello sviluppo dei germogli e quindi ridurre la crescita delle piante e la produzione di castagne.
In Italia en nel resto delle zone castanicole mondiali attaccate dal Cinipide, i cali produttivi raggiungono fino al 50-75% dipendendo anche dalla combinazione con condizioni climatiche avverse e con lo stato di cura e coltivazione. La condizione di abbandono o semi-abbandono delle castagnete infatti, contribuisce ad una maggiore incidenza di questa avversità.
Torymus Sinensis Kamijo, l’antagonista naturale del Cinipide del Castagno.
Il Torymus Sinensis è un imenottero di color verde metallico con zampe giallastre. Misura all’incirca 2,5mm di lunghezza e possiede una vita media di circa 25-30 giorni necessari per l’accoppiamento. Questo insetto compie, come il Cinipide, una sola generazione all’anno iniziando a sfarfallare dalle galle invernali secche del castagno, tra fine marzo e la prima settimana di maggio costituendo una popolazione composta sia da maschi che da femmine.
La femmina del Torymus potrà deporre fino a 70 uova all’interno delle galle del castagno, ma dovrà necessariamente accoppiarsi per poter ovideporre i futuri individui femmine che sfarfalleranno l’anno successivo.
Ciascun uovo del Torymus verrà deposto sul corpo del Cinipide o comunque all’interno della cella larvale, in questo modo la larva ectoparassitata del Torymus potrà nutrirsi della larva del Cinipide. Il parassitoide si impupa durante l’inverno all’interno della cella larvale (nella galla ormai diventata secca) per diventare adulto in primavera e sfarfallare ricominciando il suo ciclo biologico.
La lotta al Cinipide del castagno in Italia
Il primo Convegno Nazionale sul Cinipide si è tenuto in Italia nel 2009, al quale presero parte oltre trecento persone rappresentanti di Enti, Università, Tecnici del settore castanicolo e Associazioni e Consorzi di produttori con la finalità di unire tutte le competenze scientifiche e tecniche per lavorare insieme e combattere il dannoso insetto, ancora poco conosciuto, dal quale emerse l’esigenza di attivare un tavolo tecnico castanicolo.
Nel 2010 il Ministero (MIPAAF) costituì il tavolo tecnico nazionale sul castagno, con la collaborazione di tutte le parti interessate al castagno, (Università, Servizi Fitosanitari, Regioni, CRA, INEA, Città del Castagno e tecnici del settore) dal quale è scaturito nel 2011 il “Piano di settore castanicolo”, che ha contribuito all’attuazione del progetto di lotta biologica al cinipide del castagno. L’ultimo programma di attuazione nazionale della lotta biologica è stato il BIOINFOCAST 2013-2014.
La lotta al Cinipide del castagno a Rivalto
Come nel resto d’Italia, anche a Rivalto il Cinipide ha visto una estensione molto forte che è risultata anche particolarmente aggressiva soprattutto per le castagnete abbandonate o in stato di semi-abbandono.
Dal 2014, grazie all’impegno dell’Assessore alle attività agricole del Comune di Chianni e all’impegno di alcuni castanicoltori, anche Rivalto è stato incluso tra i territori interessati dai lanci del Torymus del progetto BIOINFOCAST.
Sono stati fatti lanci nelle castagnete di Rivalto durante la primavera del 2014 e del 2015, grazie anche alla sensibilizzazione dei funzionari della Provincia di Pisa e della Regione Toscana.
L’esperienza ci ha insegnato che, solo grazie all’associazionismo dei produttori in Associazioni come la nostra, si riesce ad avere una unica voce in grado da permettere di far inserire piccole realtà castanicole come quella di Rivalto, nei programmi e nelle iniziative nazionali.